Motta Sant'Anastasia - Guida Turistica

CERCA ALBERGHI
Alberghi Motta Sant'Anastasia
Check-in
Check-out
Altra destinazione


.: DA VEDERE
 La torre normanna
 La torre di Motta (o Dongione) fu costruita tra il 1070 e il 1074 (pare sul rudere di una torre araba) per volontà del gran conte Ruggero il Normanno. Il massiccio torrione a pianta rettangolare (con dimensioni:21,54 x 9 x 17,10 m) è alto circa 21 metri e rappresenta una tipica struttura a carattere difensivo del tardo medioevo. La copertura a terrazza conserva la quasi intatta merlatura (22 merli a testa arrotondata).
 La struttura è costituita da tre elavazioni. Solo la prima di queste presenta ancora le finestre originali ad arco a sesto acuto (esterno) e a tutto sesto (interno). Le altre due finestre quadrate, degli altri livelli, come l'attuale porta d'ingresso, risalgono invece al XV secolo.
 Il piano terra era destinato ad alloggio militare. In esso sono visibili una serie di feritorie per la difesa.
 Sempre al piano terra fu ricavata la cisterna per la raccolta delle acque piovane e dove, come scrive l'umanista Lorenzo Valla, fu rinchiuso il conte di Modica, Bernardo di Cabrera. Il primo piano era destinato all'allogio del comandante della guarnigione. Il secondo piano è caratterizzato da un arco a sesto acuto. Le tre elevazioni erano colllegate tra loro da una serie di scale a pioli retrattili di legno. Già nel 1091, il castello venne concesso alla istituenda diocesi di Catania che ne detenne il possesso fino alla fine del XIII secolo. Nel XIV secolo, per diciannove anni (1355-1374) fu dimora del conte Aidone, Enrico il Rosso.
 Dopo essere stato proprietà di Rinaldo Perollo, nel 1408 il castello fu acquistato da Aloisio Sanchez. Successivamente, nel 1526, Antonio Moncada, conte di Adernò, per 1210 once acquisto la terra di Motta ed il castello che rimasero proprietà dei suoi discendenti fino al 1900, anno in cui venne acquistato dal Comune.
 Chiesa Madre (Matrice)Originariamente nel XIII secolo,quando fu edificata, presentava una struttura a pianta centrale, secondo la tipica liturgia bizantina. Succesivamente fu ampliata nel XV e nel XVI secolo e la sua forma divenne a croce latina, simile allo schema planimetrico della Basilica romana. L'attuale campanile venne costruito solo nel Settecento. La chiesa madre si trova nel borgo, nei pressi della Torre normanna, ed è raggiungibile percorrendo la via Castello. È dedicata a Maria SS. del Rosario.
 Al suo interno sono custoditi una pregevole pala d'altare ed il quadro della Madonna del Rosario appartenenti alla scuola di Antonello da Messina, il quadro della Madonna del Carmelo della stessa scuola, un crocifisso del 1500 e il simulacro in cartapesta di San Giuseppe. La statua sacra, nonostante la qualità del suo materiale, è di notevole pregio artistico. Da notare le venature delle mani del santo lavoratore e l'espressione patriarcale del suo viso.
 La torre campanaria è settecentesca. Nella parte alta di essa sono visibili due martinelle del vecchio orologio meccanico oggi non più esistente. La campana porta incisa una epigrafe latina che ricorda la sua ricollocazione nel 1835.
 Chiesa SS. Sacramento (Immacolata)
 Si trova nel borgo medievale, nella piazza dell'Immacolata, sempre nei pressi della Torre. Rappresenta la più antica struttura religiosa cittadina di cui si hanno tracce, risalente all'epoca medievale, ma ricostruita successivamente intorno al XVII secolo.
 Pare che la chiesa sia stata il primo edificio a custodire le reliquie della Santa Patrona Anastasia. Sopra l'altare maggiore è posto il simulacro dell'Immacolata Concezione di inestimabile valore artistico. L'opera è del 1600 ed è di stile andaluso: lo testimonia la raggiera dorata che aureola la statua con lingue di fuoco.
 All'interno della chiesa sono custodite alcune tele di autori ignoti del XVII e XVIII secolo, raffiguranti: Santa Barbara, Sant'Agata e Santa Lucia, la Sacra famiglia, i santi Gioacchino, Anna e Giuseppe con Maria e Gesù] e San Nicola di Bari.Una delle due campane reca impresso l'anno 1815 e un medaglione con l'effige dell Vergine Maria.
 Chiesa della Madonna delle Grazie
 La piccola chiesa della Madonna delle Grazie è situata nei pressi della Matrice, lungo la salita di via Castello. A ridosso del suo piccolo ingresso sono state edificate, nel tempo, delle abitazioni. Per questa ragione l'edificio non è individuabile al primo sguardo.
 Costruita nel XVIII secolo conserva ancora la campana originale con impressa la data "Anno Domini 1775".
 Chiesa di Sant'Antonio di Padova
 Edificata nel XVII secolo tra l'odierna piazza Umberto e il quartiere Urnazza, fu demolita perché ritenuta pericolante. Nello stesso luogo è stata edificata la nuova chiesa, sempre dedicata a Sant'Antonio di Padova. Vi sono conservati una reliquia del santo, un piccolo frammento osseo donato da padre Michelangelo Tedeschi di Paternò, e un crocifisso ligneo del XVII secolo. Interessanti le vetrate a mosaico, progettate dall'inglese Butler, e la via crucis, a basso rilievo su legno, eseguita dall'intagliatore Pietro Terzo. Nelle vetrate sono raffigurate scene stilizzate delle "beatitudini evangeliche" che simboleggiano i sette sacramenti. Nella via cruci, invece, spicca la figura di Satana che scompare gradualmente dallo scenario per essere definitivamente sconfitto all'avvicinarsi della morte e resurrezione del Cristo Redentore. La struttura della chiesa è di piccole dimensioni e l'architettura moderna. La facciata pentagonale è stata realizzata da un'artista mottese autodidatta, Rosario Valenti, che già aveva dato prova della sua perizia artistica con i pannelli laterali della "vara" di Sant'Antonio raffiguranti alcuni miracoli del santo.
 Il tema dei miracoli è stato riprodotto anche nella facciata realizzata con bassorilievo in acciaio inossidabile dentro una cornice di rame. Spicca la scultura in rame a tutto tondo di Sant'Antonio mentre predica da una palizzata posta sopra un albero di noce (adesso la palizzata e la scultura sono state rimosse).